Tutti gli scarichi sono disciplinati in funzione del rispetto degli obiettivi di
qualità dei corpi idrici recettori e devono comunque rispettare i valori limite previsti
dall’allegato 5 della parte terza del D.Lgs. 152/2006, che prospetta valori limite
indicandoli in tabelle differenziate a seconda della tipologia di scarico e del corpo
recettore.
Sotto un profilo classificatorio è importante distinguere alcuni tipi di acque reflue:
- nelle acque reflue industriali, nell’ambito di scarichi derivanti da edifici in cui si svolgono attività industriali o commerciali, nelle acque acque reflue domestiche, nell’ambito di scarichi provenienti da abitazioni e comunque derivanti da uso umano ed domestiche, rientrando in quest’ambito anche gli scarichi di attività alberghiere, turistiche, sportive, scolastiche, sanitarie, mense aziendali o anche bagni di insediamenti industriali, e comunque ogni altra attività, anche commerciale, i cui scarichi presentino caratteristiche qualitative equivalenti al metabolismo umano o ad attività domestiche.
- acque reflue urbane: si tratta delle acque che confluiscono, tramite canalizzazione, alla pubblica fognatura; si tratta quindi di acque reflue domestiche (derivanti da insediamenti residenziali o assimilati), eventualmente anche di acque reflue industriali (depurate per rientrare nei limiti per lo scarico in fognatura) ed acque meteoriche (acque piovane).